Il cuscino per l’allattamento: l’amico del cuore che non sapevi di volere (ma che poi non molli più)
C’è un oggetto misterioso che in gravidanza guardi con sospetto, ma che poi – una volta nato il pupo – diventa tipo il tuo migliore amico h24.
No, non stiamo parlando del tiralatte.
Stiamo parlando di LUI: il cuscino per l’allattamento.
Soffice, avvolgente, a forma di ciambella gigante o serpentone, è uno di quegli alleati che ogni mamma dovrebbe conoscere prima possibile. E fidati: non è un semplice cuscino. È una rivoluzione.
Allattare (o dare il biberon) senza sentirsi un origami
Hai presente quei momenti in cui il cucciolo vuole mangiare e tu cerchi la posizione perfetta: schiena dritta, braccio sostenuto, testa del bimbo allineata… e nel frattempo il tuo collo grida vendetta?
Ecco. Entra in scena il cuscino per l’allattamento, che:
solleva il bimbo all’altezza giusta,
ti libera le braccia,
ti aiuta a rilassare spalle, schiena e polsi,
previene posizioni da contorsionista da Cirque du Soleil.
In pratica, ti permette di nutrire il tuo bimbo e, allo stesso tempo, respirare. Miracolo? No, ergonomia e soprattutto giuste posizioni per allattare.
Ma serve solo per allattare?
Ma certo che no! Questo cuscino è un vero jolly da mamma esperta. Ecco cosa puoi farci (spoiler: tantissimo!):
In gravidanza: usalo per dormire meglio, infilalo tra le ginocchia o dietro la schiena… e ringrazia il cielo per ogni minuto in più di sonno.
Per il biberon: vale tutto come sopra, anche se non allatti al seno!
Per il tummy time o per sorreggere il bimbo quando inizia a stare seduto: lo abbraccia dolcemente e lo aiuta a esplorare il mondo.
Per sederti tu, quando hai bisogno di un po’ di sollievo (eh sì, anche il pavimento pelvico vuole la sua parte).
Ma serve davvero?
Ti rispondiamo come rispondiamo spesso: serve se ti fa stare meglio.
Noi di Dermomamma amiamo tutto ciò che rende la maternità più morbida, comoda e accogliente.
E il cuscino per l’allattamento è proprio questo: una coccola concreta, che sostiene te e il tuo bimbo in un momento dolce, ma anche faticoso.
E poi, dai, vuoi mettere l’effetto abbraccio continuo che regala?