Se hai fatto un parto cesareo è normale che tu ti stia preoccupando dell’esito della ferita.
Sai come trattare la cicatrice? Sai cosa devi fare per prevenire la comparsa del cheloide?
Solitamente vengono utilizzati punti riassorbibili, per fortuna, così non devi tornare anche per toglierli!
PRIMO STEP: CICATRICE FRESCA
In questa prima fasa la cute è lesa e con la medicazione si dovrà favorire la guarigione ed il ripristino del derma. Segui i consigli del medico e dell’infermiere alle dimissioni.
Le linee guida sono abbastanza chiare e sempre in aggiornamento in merito alla medicazione delle ferite chirurgiche.
Si pulisce la ferita con garze sterili in TNT imbevute di soluzione fisiologica, poi si applica un disinfettante come per esempio lo iodopovidone. Poi si copre la ferita con garze sterili di dimensioni 10 x 20 cm, così sei sicura che la ferita sia tutta coperta.
Esegui questa operazione una volta alla settimana per tutto il primo mese.
Se ti accorgi che la ferita è molto rossa, gonfia e con presenza di liquido e crosticine, contatta subito il tuo ginecologo.
SECONDO STEP: CORRETTA CICATRIZZAZIONE
In questa fase, più o meno dopo un mese, la cute è integra e sarà possibile applicare cosmetici per prevenire la formazione di cicatrici ipertrofiche e cheloidi.
La crema va applicata quotidianamente per periodi prolungati, massaggiando con cura la ferita per ammorbidire il tessuto cicatriziale e ridurne lo spessore.
QUALI COSMETICI USARE IN FASE 2?
È importante in questa fase usare una crema che possieda attivi funzionali specifici che promuovano i meccanismi di guarigione della ferita.
Il blood’s dragon è una preziosa resina che è in grado di riparare e rigenerare il tessuto cutaneo danneggiato.
In presenza di un danno tissutale, recluta i fibroblasti che ripristinano l’integrità del derma e gli conferiscono una resistenza elastica e meccanica.
Anche il Biophytosebum, un ingrediente 100% vegetale, ottenuto dalla porzione più preziosa dell’olio d’oliva, ricostituisce lo strato lipidico. È totalmente compatibile con la pelle perché è formato dai suoi stessi componenti (squalano ed esteri).
Entrambi lavorano per ridurre lo spessore e l’evidenza della cicatrice.